L’impatto del consumo di alcolici sul rischio oncologico è un aspetto che non deve essere assolutamente trascurato quando si parla di prevenzione. A ricordarlo è l’Asco-American Society of Clinical Oncology in un articolo pubblicato di recente su Journal of Clinical Oncology. Oltre a qualificare ancora una volta l’introito di bevande alcoliche come fattore di rischio per l’insorgenza di diversi tipi di tumore, la ricerca fornisce alcune importanti raccomandazioni con cui ridurre l’eccessivo consumo di alcolici. Ne parliamo con la dottoressa Lorenza Rimassa, vice responsabile dell’UO di Oncologia Medica di Humanitas.

Nel mondo nel 2012 il 5,5% delle nuove diagnosi si stima essere correlato al consumo di alcol. Oltre a questo si ritiene che anche il 5,8% dei decessi per tumore sia attribuibile a questa abitudine. «Secondo il World Cancer Research Fund e l’American Institute for Cancer Research – aggiunge la dottoressa Rimassa – il consumo di bevande alcoliche è una causa di tumori della cavità orale, della faringe, della laringe, dell’esofago, della mammella e del colon retto negli uomini e una probabile causa di incrementato rischio di tumore del fegato e del colon retto nelle donne. Un aggiornamento delle evidenze scientifiche relative al tumore al fegato ha infine confermato l’associazione tra il consumo di alcolici e il tumore al fegato».


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