Sono quattro i farmaci approvati dalla Food and Drug Administration per il trattamento della dipendenza da alcol. Si tratta del acamprosate, del disulfiram, del naltrexone orale e del naltrexone a rilascio prolungato (iniettabile 1 volta al mese).

Un recente studio ha confrontato questi 4 prodotti evidenziando una discreta efficacia nel riduzione del consumo di alcolici e/o prolungare l’astinenza.

Il naltrexone non a rilascio prolungato si è dimostrato il farmaco più efficace. Fatta eccezione per il disulfiram che agisce direttamente sul metabolismo dell’etanolo, le farmacoterapie efficaci per la dipendenza da alcol agiscono bloccando gli effetti positivi che le persone sperimentano bevendo o intervenendo su meccanismi biologici alterati dall’assunzione cronica di alcol. L’efficacia di molte di queste terapie è modesta e limitata dalla non adesione dei pazienti al trattamento e dalle differenze nelle manifestazioni e nelle cause della dipendenza da alcol.

Questa efficacia può essere rafforzata attraverso l’aumento della conoscenza della patofisiologia della dipendenza da alcol, attraverso l’identificazione dei fattori predittivi della risposta a specifici farmaci e con l’adozione di metodologie che incrementino l’adesione ai regimi terapeutici.

La ricerca sottolinea che oltremanica il disulfiram e l’acamprosate sono stati approvati come trattamenti per la dipendenza da alcol mentre il naltrexone non a rilascio prolungato ha ottenuto la licenza per alcuni fini medici. Una revisione pubblicata dalla England’s National Treatment Agency Substance Misuse ha concluso che il naltrexone e l’acamprosate mostrano minori effetti positivi quando combinati con interventi psicosociali, che il naltrexone è più chiaramente indicato per pazienti che hanno avuto ricadute mentre l’acamprosate è più adatto nel supportare l’astinenza in pazienti nei quali la paura del desiderio può portare a ricadute.