In Italia ancora saltuariamente l’appropriato uso di farmaci oppiacei ostacola in modo svantaggioso la gestione dei pazienti nella terapia del dolore. Tuttavia sarebbe inopportuno trascurare i dati che riguardano l’abuso di oppiacei prescritti e l’alta frequenza di episodi di overdose che pervengono dagli USA riguardanti soprattutto i pazienti in trattamento per dolore cronico non oncologico. I farmaci oppiacei rappresentano spesso e soprattutto nei pazienti oncologici, dei presidi terapeutici di prima scelta poiché garantiscono il massimo effetto antalgico necessario e ricercabile in questa specifica tipologia di pazienti. Pertanto, demonizzarne l’uso “tout court” impedirebbe di utilizzare tali farmaci quando la valutazione diagnostica del paziente determinerebbe un’appropriatezza prescrittiva in tal senso. La pubblicazione del Position Paper da parte della Society Italiana di Farmacologia dal titolo «Trattamento del dolore cronico in Italia. Appropriatezza terapeutica con oppiacei e timore di addiction: situazione italiana vs USA» è un progetto volto a discernere ed a trattare tale problematica che anche la nostra società scientifica si appresta ad affrontare, proponendo uno specifico PDTA condiviso con altre società scientifiche di settore.