Superato,a settembre,anche se solo di una unità, il primato provvisorio nazionale di agosto, delle ottantaquattro province sul totale delle centodieci, in cui erano state sequestrate piante di cannabis nel corso di operazioni antidroga. Stavolta, la “vendemmia” settembrina ha portato addirittura alla “raccolta” di 141.311 piante di marijuana con il sequestro record di 110.778 nella sola provincia di Foggia. Siamo, così, al dieci ottobre scorso, con un bilancio provvisorio di oltre 420mila piante sequestrate dall’inizio del 2016. Un bel “bottino” anche in Sicilia dove, ad esclusione di Ragusa, in tutte le altre province si sono scoperte ricche serre, in casa o nei campi, come a Palermo con 2.641 piantine, ad Enna con 1.685, a Trapani con 340, a Messina con 281, a Caltanisetta con 230, a Catania con 100 e a Siracusa con 66. In tutta la Sicilia, in realtà, si registra una grande effervescenza nelle coltivazioni outdoor di piante di cannabis e anche in questo scorcio di mese, l’8 ottobre, a Gela (Caltanisetta), tra i pomodori di un campo a Spinasanta, gli agenti della polizia di stato hanno trovato oltre mille piante di marijuana sequestrandone oltre 40kg già essiccata e  pronta per il commercio. Che tutta ciò possa avvenire all’insaputa della mafia siciliana è, ovviamente, da escludere.  Nella seconda, grande isola, le coltivazioni di marijuana sembrano trovare analogo “gradimento” che nelle restanti parti del nostro paese. Infatti, a Sassari, la polizia di stato ha sequestrato ben 2.849 piante che, insieme alle 513 di Nuoro, alle 14 di Oristano e alle 25 di Cagliari, costituiscono il primato mensile della Sardegna.  Si tratta, come sempre, di dati, provvisori, elaborati dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, che evidenziano l’impegno delle tre forze di polizia nel contrasto al traffico e allo spaccio di stupefacenti, attività criminali che sembrano inarrestabili e incontenibili anche per una legislazione divenuta lacunosa e permissiva e, lo ripetiamo, per una disattenzione pericolosissima della politica sulle droghe.

Così, gli sforzi continui delle nostre forze di polizia e le operazioni antidroga svolte (ben 1.745 solo a settembre, con 2.501 persone segnalate alla magistratura di cui 1.803 in stato di arresto), spesso con “retate” (l’ultima a Roma, con diciotto arrestati, quasi tutti stranieri, il 9 ottobre ma subito in libertà due giorni dopo) che servono, forse, solo ai fini mediatici, forse sono”rassicuranti” per l’opinione pubblica, ma che si risolvono, quasi sempre, con effetti temporanei, talvolta di poche ore, di pochi giorni, perché gli spacciatori (molti giovani e giovanissimi, molti anche stranieri), dopo una breve permanenza nelle camere di sicurezza di polizia o carabinieri e la convalida degli arresti innanzi al giudice,  tornano in libertà (o vengono velocemente rimpiazzati) con udienze rinviate o con pene modeste per i fatti di “particolare tenuità”. Ormai, non c’è quartiere delle nostre città in cui non sia possibile trovare un gruppo di spacciatori in grado di consegnare, al volo, tutto quello che si può trovare sul mercato delle droghe. Persino al cimitero, come è emerso dalle indagini della polizia che a Roma, nei giorni scorsi, ha arrestato sette pusher in esecuzione di provvedimenti cautelari del gip per una “fiorente” attività di spaccio che praticavano tra le tombe e nei pressi del cimitero di Prima Porta. La capitale, peraltro, è tornata alla ribalta con il considerevole sequestro mensile di pillole di ecstasy (6.304) sul totale, a livello nazionale, di 6.782. I sequestri di cocaina, ormai, hanno raggiunto le tre tonnellate dal primo dell’anno con 280kg sequestrati nel solo mese di settembre ( il colpo grosso è stato fatto a Livorno dove ne sono stati bloccati oltre 133kg, seguito da Milano con oltre 28kg e da Roma con 20kg). La piazza dell’hashish è stata appannaggio di Bergamo con il sequestro di 315kg seguita da Genova con 176kg e da Perugia con 151kg, quantitativi che fanno parte dei 1.242 kg sequestrati complessivamente nel mese di settembre. Inutile dire che la marijuana è sempre la droga più richiesta. Delle oltre sette tonnellate intercettate a settembre scorso ( siamo a oltre 17 tonnellate dall’inizio dell’anno), le tre province pugliesi di Lecce, Brindisi e Foggia, sono quelle che hanno registrato i sequestri di circa sei tonnellate (Lecce 3,6ton, Brindisi 1,799ton e Foggia 981kg). Quella parte di costa adriatica, come noto, è sotto il controllo della mafia pugliese e albanese.

 

di Piero Innocenti
(Dirigente generale della Polizia di Stato a riposo, Questore in alcune importanti città italiane ha avuto una pluriennale esperienza nella Direzione Centrale per i Servizi Antidroga svolgendo anche servizio in Colombia come esperto).