Fa sempre un certo effetto la morte di una persona per abuso di sostanze stupefacenti. Anche se si tratta d un fenomeno che, negli anni, fortunatamente, si è andato attenuando di molto. Resta, comunque, il tragico epilogo per chi aveva magari tentato, invano, di uscire dalla dipendenza dalla droga. L’ultimo episodio è di qualche giorno fa con una giovane donna di ventiquattro anni che, a Trapani, è morta per overdose secondo le prime risultanze. Va ad aggiungersi alle novanta persone decedute nel corrente anno, alla data del primo ottobre, secondo dati, provvisori, della DCSA ( nel 2015, al primo settembre, le morti per overdose erano state 231). Dal 1973, anno in cui iniziarono le prime rilevazioni sul punto (quell’anno si annotò un solo caso), i decessi per abuso di droghe sono stati, complessivamente, 24.507, in gra parte attribuibili all’uso di eroina, sostanza che, ancora oggi, è la causa principale dei decessi. Si tratta, comunque, di dati parziali in quanto riferiti, come opportunamente sottolinea nelle relazioni la DCSA, “alle morti attribuite in via diretta alla assunzione di droghe e ai casi per i quali sono state interessate le forze di polizia”. Restano fuori, dunque, tutti i decessi riconducibili indirettamente all’uso di stupefacenti come, ad esempio, quelli per incidenti stradali per guida in stato di alterazione psico-fisica, oppure le morti di assuntori di droghe dovute a complicazioni patologiche. Certamente il fenomeno ha subito un forte calo negli anni se si pensa alle 1.566 morti del 1996 mantenutesi sopra quota mille fino al 2000, per poi subire un costante decremento fino ai 589 casi del 2007 e agli ulteriori cali degli ultimissimi anni con 349 decessi nel 2013, 313 nel 2014 e 305 nel 2015. Ha contribuito a questo significativo decremento la campagna informativa sui rischi svolta nel tempo ma, soprattutto, la presenza, nelle strade di alcune città, di unità operative ( ricordo, su tutte quella di Villa Maraini a Roma), che con rapidi interventi di personale qualificato ha evitato la morte di giovani e meno giovani tossicodipendenti ( sul totale di 305 decessi nel 2015, 134 hanno riguardato 149 persone, tra uomini e donne, di età superiore ai 40 anni). Come accennato, l’eroina, nel 2015 ( e anche nel corrente anno) è stato lo stupefacente che ha causato il maggior numero di morti (101), mentre 37 sno stati attribuiti alla cocaina, 3 al metadone, 2 all’amfetamina, 2 ai barbiturici, uno all’hashish e all’ecstasy (mdma). va anche detto che in oltre la metà dei casi la sostanza non è stata indicata. Negli ultimi due anni non sono risultati cittadini italiani deceduti all’estero per overdose. Dando un rapido sguardo agli ultimi dieci anni, si nota che la regione Lazio, con 674 decessi, è stata, in senso assoluto, quella con il più alto numero seguita dalla Campania (607), dall’Emilia Romagna (369) e dalla Toscana (332).

 

di Piero Innocenti
(Dirigente generale della Polizia di Stato a riposo, Questore in alcune importanti città italiane ha avuto una pluriennale esperienza nella Direzione Centrale per i Servizi Antidroga svolgendo anche servizio in Colombia come esperto).