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DIAGNOSI E CURA DELL’EPATITE C NELLE POPOLAZIONI SPECIALI

La rete territorio-ospedale nell’area Palermitana

 PALERMO – 30/11/2021


Nel corso del 2020, la strategia italiana rivolta alla eliminazione dell’epatite C, si è scontrata
con l’emergenza coronavirus che, in molte realtà, ha indotto a ripensare e trasformare il
sistema di cura e presa in carico dei pazienti con disturbi da dipendenza. In particolare, la
necessità di ridurre la circolazione delle persone, il mantenimento del distanziamento fisico e
l’adozione di misure di prevenzione e protezione non ha consentito di continuare ad assistere
questa popolazione con l’efficacia e l’efficienza adoperata nel passato.
Questa situazione ha portato a una forte limitazione nell’esecuzione di test e screening
nei confronti della presenza del virus dell’epatite C e ridotto l’accesso alle cure ai centri
prescrittori. Tuttavia, questo virus non si è fermato nella sua trasmissione, continuando
anche a peggiorare le patologie correlate nei pazienti già infetti.
La disponibilità di nuovi trattamenti farmacologici a maggioreeffi cacia e meglio tollerati
– Direct Acting Antivirals (DAA) – rappresenta un punto di forza per la reale opportunità di un
intervento risolutivo nei confronti dell’infezione da epatite C, mentre il punto di debolezza
continua, oggi più che mai, ad essere la bassa percentuale di soggetti a rischio testati per la
rilevazione del virus.
Ne consegue che l’organizzazione locale dei Ser.D. e dei Centri di cura debba prevedere
particolari forme organizzative per anticipare la ripresa delle attività di screening, grazie
anche all’impiego di test rapidi, e di una facilitazione dell’accesso alle cure in un contesto di
reciproca collaborazione della rete locale al tempo del coronavirus.
In tale contesto, a novembre 2020, il Ministro della Salute ha firmato il Decreto attuativo della
legge n.8 del 28 febbraio 2020, che concretizza il fondo nazionale per lo screening gratuito
dell’epatite C. Tale iniziativa di Governo, apre a nuovi scenari che è necessario cogliere a livello
locale perché i fondi stessi non vadano persi e per riprendere una corretta gestione della
filiera del Test & Treat verso l’obiettivo di eliminazione del virus indicato dall’Organizzazione
mondiale della sanità.
Lo scopo del corso è quindi quello di rilevare e valutare quali modifiche organizzative si sono o
possono essere intraprese per non perdere i risultati raggiunti in Italia nella lotta all’epatite C.

 

 

Accreditamento ECM ID 334525 – crediti assegnati 6
Responsabili Scientifici
Prof. Vito di Marco, Dott. Guido Faillace

Il corso è stato accreditato per n. 50 partecipanti delle seguenti professioni e discipline: Medico Chirurgo (Allergologia
e Immunologia Clinica, Gastroenterologia, Malattie infettive, Medicina Interna, Psichiatria, Farmacologia e tossicologia
clinica; Igiene, epidemiologia e sanità pubblica; Medicina Generale (MMG); Continuità Assistenziale; Direzione Medica
di Presidio Ospedaliero, Psicoterapia, Epidemiologia, Medicina Legale, Neurologia); Farmacista (Farmacia ospedaliera);
Educatore professionale; Assistente sanitario; Infermiere; Psicologo (Psicologia, Psicoterapia); Biologo; Tecnico della
riabilitazione psichiatrica.
Oltre tale numero e per professioni/discipline differenti da quelle accreditate non sarà possibile acquisire crediti
formativi ECM. Al fi ne dell’ottenimento dei crediti è obbligatorio partecipare ad almeno 90% della durata del corso,
rilevata automaticamente dalla Piattaforma FAD.

Obiettivo formativo
Integrazione tra assistenza territoriale e ospedaliera.

Valutazione dell’apprendimento
La verifica dell’apprendimento avverrà tramite un test con domande a risposta multipla disponibile sulla piattaforma
nelle 72 ore successive alla fi ne del corso.

Qualità percepita
Prima di eseguire il test di apprendimento è obbligatoria la compilazione della scheda di valutazione gradimento; la
compilazione online è anonima.

 
 
 

 

 

Foto di mohamed Hassan da Pixabay