Ben consapevole del rischio serio che si corre ad essere etichettato come il “fissato delle droghe”, per le insistenti considerazioni  che faccio, da diversi anni, su alcuni aspetti di questo devastante fenomeno, torno sul tema dopo aver annotato alcuni  degli episodi ( tratti da un osservatorio privilegiato quale è la “rassegna stampa locale” della Polizia  di Stato) verificatisi nelle ultime 72 ore in cui polizia di stato, carabinieri e guardia di finanza hanno effettuato operazioni antidroga (una media oscillante tra le 50 e le 60 al giorno) dall’Alto Adige alla Sicilia. Tanti piccoli ma significativi successi, emblematici di un’attenzione sul traffico/spaccio di stupefacenti che, fortunatamente, permane da parte delle nostre forze di polizia pur in un contesto generale politico di sostanziale svogliatezza e di noncuranza sull’argomento. Negli ambienti romani si parla, oltretutto, anche di un forte ridimensionamento del Dipartimento Nazionale delle Politiche Antidroga, istituito anni fa in seno alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, mentre alla DCSA, ufficio centrale interforze del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, si naviga a vista, con professionalità a volte marginalizzate ( perché troppo intraprendenti e volenterose) e senza dispiegare quelle potenzialità, anche operative ( esercitate molti anni fa), che, pure, le norme consentono (forse per non “urtare” le “suscettibilità” di altri organismi centrali delle tre forze di polizia) oltre all’importante ruolo di coordinamento informativo e investigativo svolto, anche a livello internazionale.

Il semplice elenco dei titoli dei quotidiani locali che hanno scritto sulle droghe nelle ultime ore, può, forse, servire per far comprendere come la situazione generale nel nostro paese sia a dir poco sconvolgente per i quantitativi circolanti, per i minori coinvolti, per il numero incredibilmente elevato di consumatori, per le modalità dello spaccio, per le violenze che lo accompagnano, per una criminalità sempre più strafottente. Così, leggiamo su Il Giorno (Monza e Brianza) dello “Spaccio agli Artigianelli in mano ai nigeriani”, sulla Provincia di Lecco di uno “Spaccio con un giro di tremila clienti” smantellato dalla polizia di stato che arresta una decina di persone di origine marocchina e algerina, registrando durante le indagini, sulla statale 36, oltre 31mila cessioni di cocaina (31mila, avete letto bene!) mentre, a Udine, il Gazzettino del Friuli titola “Nel cortile del Sert un diciottenne spacciava eroina e hashish” e a Torre Annunziata (Napoli), il Mattino riportava il sequestro di un panetto di oltre un chilogrammo di cocaina con il simbolo CR7 del giocatore Ronaldo.

Ma la cronaca continua, impietosa, con il Corriere dell’Alto Adige che, a Trento, parla di “Eroina e coca: le due facce della società”, parlando della operazione svolta dalla squadra mobile con gli arresti di albanesi e nigeriani e con la segnalazione di tanti minori tra i consumatori. Che non sono certo pochi neanche a Terni, dove l’allarme eroina (Il Messaggero del 20 settembre scorso) è  molto alto se si pensa che in un anno, nel 2015, sono state raccolte ben 35kg di siringhe (oltre 4mila) e nel 2016, al 31 agosto, la raccolta era già arrivata a 17kg ( di solito, in passato, se ne raccoglievano circa 7kg l’anno). Non mancano sorprese neanche nei bar. E’ successo in Ciociaria dove un barista è finito nei guai per la droga nascosta sotto il bancone che serviva, con il caffè, ai clienti del locale. E cosa dire dei rave party dove “sballare” è la regola? Ne sanno qualcosa i diciassette giovani segnalati, nel Trentino, per detenzione ad uso personale di marijuana e hashish, dopo l’arresto di una intraprendente coppia, anch’essa giovane, che vendeva speed, eroina e hashish (Corriere del Trentino, 20 settembre).

Diversificare la vendita di droghe per soddisfare una clientela sempre più esigente è diventata, oltretutto, una costante per molti spacciatori. Lo sa bene il giovane di Albano Laziale (Roma), finito in cella dopo che in casa gli erano stati sequestrati diversi quantitativi di cocaina, Lsd, marijuana, oppio e ketamina. Un vero supermarket della droga (Il Messaggero, 20 settembre). Prosegue,poi, il redditizio hobby di coltivare in proprio marijuana. E’ accaduto ad Ariccia (Roma), dove un agricoltore aveva pensato bene di seminare cannabis nel suo campo. Nel Metaponto, la polizia ha dovuto raccogliere ben 4mila piante e 800kg di marijuana custodite da due albanesi arrestati (Il Quotidiano, 20 settembre) e a Villagrazia (Palermo), in un casolare abbandonato, la polizia ha trovato ancora una coltivazione di piante di cannabis. (Il Giornale di Sicilia, 20 settembre). Ometto di citare gli altri episodi di questi ultimissimi giorni, per sfinimento. Ma qualcuno dovrà pur riflettere sui danni ingenti che questo processo di narcotizzazione globale sta arrecando ai singoli ma anche alla società. Qualcuno dovrà pur chiedersi perché gli spacciatori entrano ed escono dalle camere di sicurezza e dalle carceri con tanta facilità.

 

di Piero Innocenti
(Dirigente generale della Polizia di Stato a riposo, Questore in alcune importanti città italiane ha avuto una pluriennale esperienza nella Direzione Centrale per i Servizi Antidroga svolgendo anche servizio in Colombia come esperto).