01.05.23 – Purtroppo nell’ultimo anno quasi 300 mila adolescenti hanno fatto uso di psicofarmaci senza prescrizione medica, secondo lo studio ESPAD dell’Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche, esattamente il 10,8% del totale della popolazione tra i 15 e i 19 anni. Il trend è in continua crescita e i dati destano molte preoccupazioni, nel 2021 la percentuale era pari al 6,6%, a raddoppiare è anche il numero di adolescenti che ne fanno un uso abituale: dall’1,1% nel 2021 all’1,9% dello scorso anno.

Secondo i dati del progetto ESPAD, nel 2017, era stato raggiunto il picco del consumo di psicofarmaci senza ricetta tra gli adolescenti (11,3%), dal 2017 in poi il trend era in discesa, fino all’arrivo della pandemia che ha scatenato un malessere psicologico generale.

Sabrina Molinaro, ricercatrice del Cnr e coordinatrice dell’ESPAD, spiega “Nel periodo di lock-down gli psicofarmaci, reperibili anche in casa, sono risultati una sostanza facilmente accessibile per i ragazzi. Inoltre durante la pandemia, l’uso di questi farmaci è avvenuto tra i ragazzi più fragili”.

Il consumo di psicofarmaci senza prescrizione medica varia a seconda del genere: sono soprattutto le ragazze a consumare farmaci auto prescritti con una percentuale che si attesta intorno al 10,8% contro l’utilizzo dei ragazzi pari 4,9%. Secondo Sabrina Molinaro, “i motivi di questa differenza sono diversi, le ragazze assumono più psicofarmaci spm per il sonno e per la concentrazione perché vogliono sentirsi meglio con se stesse o, nel secondo caso, perché vogliono avere un miglior rendimento scolastico. L’uso degli psicofarmaci senza prescrizione medica non è solo ricreativo. La maggior parte dei ragazzi fa un uso auto-medicatorio di queste sostanze”.

 

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