La lotta, spesso violenta, tra gruppi criminali, che caratterizza il traffico e lo spaccio di stupefacenti in alcuni paesi ( anche in alcune città italiane)scaturisce, come noto, dalla volontà di controllare piazze e mercati per ricavarne gli ingenti guadagni che ne derivano. Su quest’ultimo punto, in passato, sono state fatte alcune stime che hanno evidenziato il grande giro di affari che ruota intorno al narcotraffico. Proviamo anche noi, oggi, a stimare il fatturato derivante dal mercato delle droghe utilizzando i puntuali dati statistici elaborati dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga del Dipartimento della Pubblica Sicurezza (Ministero dell’Interno) che si riferiscono ai sequestri del 2016 a livello nazionale operati dalle forze di polizia e dalle dogane e ai prezzi delle droghe.  Per questi ultimi il riferimento è alla media dei prezzi registrati, alla fine del 2016, a Palermo, Reggio Calabria, Napoli, Bologna, Venezia, Firenze, Trieste, Torino, Roma, Genova, Milano, Verona, con la precisazione che le oscillazioni dei prezzi sono dovuti allo stato di purezza e all’origine delle droghe. Dunque, per il mercato all’ingrosso, il prezzo di un chilogrammo di marijuana (o mille dosi) oscilla tra i 1.372 euro e i 1.859, mentre allo spaccio, un grammo ( o una dose) va dai 6,80 ai 9,60 euro. Per un chilogrammo di hashish il “prezziario” oscilla dai 1.850 ai 2.850 euro mentre al “minuto” una dose va dai 10,58 ai 13,45 euro. Prezzi ben diversi per l’eroina e la cocaina. Per la prima, del tipo “bianca” (quella  brown è meno costosa), si va dai 30.857 ai 39.071 euro al chilogrammo, con un grammo in strada che varia dai 52 ai 61 euro. Per la cocaina i prezzi lievitano oscillando tra i 35mila e i 42mila euro a chilogrammo che “piazzati” al minuto possono fruttare dai 66,50 ai 93,58 euro al grammo o dose. Ci sono, poi, le pasticche di ecstasy (metilendiossimetamfetamina) che allo spaccio si vendono dai 14 ai 18 euro a dose unitaria mentre una “partita” di mille dosi oscilla dai 2.725 ai 3.462 euro. Tenuto conto che nel 2016 sono stati intercettati circa 455kg di eroina, 4 tonnellate di cocaina, 24 ton di hashish, circa 38 ton di marijuana e oltre 11mila pasticche di ecstasy, si può ricavare il giro di denaro che contraddistingue il traffico e lo spaccio facendo riferimento alle oscillazioni dei prezzi sopraindicati. Così, nel traffico delle 38 ton di marijuana, il ricavato sarebbe oscillato dagli oltre 52milioni ai 70 milioni di euro mentre agli spacciatori avrebbe fruttato dai 266 ai 342 milioni di euro. Anche con l’hashish non sarebbe andata male se si considera che le 24 ton avrebbero portato nelle tasche degli spacciatori una quantità di denaro compresa tra i 240 e i 312 milioni di euro. Modesti, si fa per dire, i guadagni che sarebbero derivati dalla vendita in strada di eroina ( dai 22 agli oltre 27 milioni di euro) mentre la “neve” resta la droga più “remunerativa” con un giro, per i trafficanti, compreso tra i 142 e i 171milioni di euro che, allo spaccio al minuto avrebbe fruttato dai 264 a 372 milioni di euro. Il che vuol dire che è stato tolto dal mercato illecito delle droghe (spaccio) un quantitativo di denaro oscillante dai 786.660.000 a 1.053.755.000 euro ( senza contare l’ecstasy,  con introiti oscillanti tra i 178 e i 216 mila euro e qualche altro centinaio di migliaia di euro derivante dai sequestri di oltre 300mila piante di cannabis, di circa 18kg di amfetamine in polvere, dal Khat, Lsd e da altre sostanze psicotrope sequestrate). Ora, se si ritiene che il valore delle droghe che viene sequestrato annualmente dalle nostre forze di polizia sia intorno al 20/25% ( una stima prudente) del valore globale immesso sui mercati, si può ricavare il fatturato stimato globale nello spaccio di stupefacenti nel 2016 oscillante tra i 3 miliardi e mezzo e gli oltre 5 miliardi di euro. Qualcuno può ragionevolmente pensare che i vari “attori” di questo scenario criminale possano mettersi da parte o si lascino mettere da parte rinunciando a questa montagna di denaro?  Un'”azienda” in continua espansione, ben quotata nella borsa criminale nazionale, che dà lavoro a migliaia di persone in tutto il paese “assumendo” con contratti a tempo indeterminato, che riceve contante e che contribuisce, lo ricordiamo, anche alla ricchezza nazionale nel rispetto di una vergognosa direttiva comunitaria del 2014 che include nel Pil non solo il denaro sporco proveniente dal narcotraffico ma anche quello derivante dal contrabbando di sigarette e dalla prostituzione.

 

di Piero Innocenti
(Dirigente generale della Polizia di Stato a riposo, Questore in alcune importanti città italiane ha avuto una pluriennale esperienza nella Direzione Centrale per i Servizi Antidroga svolgendo anche servizio in Colombia come esperto).