Nell’anno che volge al termine il bilancio dell’attività antidroga nazionale svolta dalle forze di polizia e dalle dogane si attesterà intorno alle oltre 70/75 tonnellate complessivamente sequestrate di stupefacenti. Una sessantina, in effetti, son già state intercettate nei primi dieci mesi del 2015. Difficile ipotizzare in questi ultimi due mesi il superamento di quello che fu il record dei sequestri di stupefacenti nel 2014 con oltre 152 ton. ( in gran parte derivati della cannabis). E’ certo, tuttavia, che già il quantitativo dei sequestri del 2015 ha superato quelli degli anni 2005-2012 mentre con le operazioni antidroga che mediamente sono state intorno alle 22mila unità l’anno, si registrerà, verosimilmente, un’ulteriore flessione. Infatti, se nel 2014 furono 19.449, il valore più basso degli ultimi dieci anni e nel 2015, al primo novembre 15.596, è facile ipotizzare, alla fine dell’anno, un valore non superiore considerata una media mensile intorno a 1.600/1.800 operazioni. La riduzione delle operazioni nel 2014 avrebbe trovato una “…ragionevole spiegazione nel susseguirsi degli interventi sulla disciplina normativa in materia di sostanze stupefacenti e, in particolare, nelle modifiche operate nel 2014 sul quadro sanzionatorio penale e amministrativo che presidia l’attività di repressione delle forze dell’ordine” (relazione DCSA 2014, pag.41).

Nel corrente anno, tuttavia, non vi è stata alcuna modifica all’impianto normativo della legge sugli stupefacenti e, salvo eventi eccezionali, si rileva ancora un calo delle operazioni rispetto agli ultimi dieci anni. La sensazione è che, almeno in alcune aree, ci sia minore attenzione investigativa in parte anche attribuibile ad un comprensibile, progressivo scoramento di chi, poliziotto, carabiniere o finanziere, vede come la lotta alle droghe sia diventata sempre più come una lotta alla leggendaria Idra dalle mille teste che ricrescono appena tagliate. C’è, poi, un aspetto, non secondario ma non ancora sufficientemente approfondito. Ed è quello che il traffico e lo spaccio di droghe producono ricchezza e, insieme a quella prodotta dal contrabbando di sigarette e dalla prostituzione, va ad incrementare, dall’anno scorso, il Pil nazionale. Insomma, quello 0,9% di aumento di PIL di fine settembre u.s. può essere imputabile proprio al giro di denaro che viene dalle tre attività illecite suddette. Quindi una minore, non dichiarata, attenzione politico-istituzionale sulla repressione antidroga potrebbe anche far comodo alla classe politica dirigente che sulla “crescita” e sulla “ripresa” basa buona parte della sua azione di governo. Ma, tornando ai dati sulle droghe, se i derivati della cannabis sequestrati evidenziano sempre quelli di maggior consumo (46ton di hashish e 8ton di marijuana), la cocaina, con le 3 ton eliminate dal mercato continua ad essere lo stimolante “gradito”, in particolare, al centro-nord del paese, insieme alle sostanze amfetaminiche.

Per queste ultime, Milano e provincia detiene il primato nei sequestri di pillole di ecstasy (metilendiossimetamfetamina), oltre 18mila sul totale  complessivo di poco più di 21mila nel corrente anno così come di amfetamine in polvere con oltre 4,5 kg sul totale nazionale di 15,5 kg. Il centro-sud sembrerebbe meno interessato al consumo di amfetamine e ciò, probabilmente è in relazione a fattori ambientali, di tipo culturale, ma anche alla maggiore offerta, a livello locale, di altre sostanze come la marijuana. Fatto sta che, a parte le 315 pasticche di ecstasy sequestrate a Teramo, le 174 di Lecce e un chilogrammo di amfetamine in polvere a Chieti, nelle altre regioni del Sud non si è annotato nulla di speciale sul punto. Neanche in Sicilia dove ad eccezione di Palermo ( 22 pasticche di ecstasy), di Enna ( 8 grammi di amfetamine) e Messina (4 grammi di amfetamine), nelle restanti province  non si è registrato alcun sequestro. Un ultimo dato mi pare meritevole di attenzione e riguarda i minori denunciati per spaccio, 870 al 20 novembre u.s. ( una quarantina dei quali nella operazione  “Boston George”,a Genova, alcuni giorni fa). Si tratta, per lo più, di italiani  e le denunce sono in linea con quelle di fine 2014 (1.041) con una  lieve flessione rispetto agli ultimi otto anni. Sul totale, infine, delle persone denunciate per delitti collegati alle droghe  (21.810) 7.984 sono risultati stranieri.

di Piero Innocenti
(Dirigente generale della Polizia di Stato a riposo, Questore in alcune importanti città italiane ha avuto una pluriennale esperienza nella Direzione Centrale per i Servizi Antidroga svolgendo anche servizio in Colombia come esperto).