Il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti e psicotrope continuano ad essere oggetto di particolare attenzione da parte dei mezzi di informazione e dell’opinione pubblica che, sul punto, chiedono interventi sempre più pressanti e sistematici delle forze di polizia ( analoga pressione si dovrebbe avere anche nei confronti di altre istituzioni come la scuola, la Chiesa, le associazioni di volontariato, per un’azione di prevenzione più intensa). Le ultime richieste, legittime e comprensibili, arrivano dalla storica e “agguerrita” Associazione degli Amici dei giardini Margherita e Merluzzo che, a Piacenza, da anni, si battono contro il degrado del quartiere per una qualità della vita migliore e meno problematica di quella che si è venuta a determinare in virtù di una presenza sempre più intollerabile di spacciatori. In realtà, polizia di stato e carabinieri, fanno già il massimo sforzo in una situazione generale, a livello regionale e nazionale, che appare, come vado ripetendo da tempo, sostanzialmente incontrollabile.

E tutto questo non solo per le ridotte risorse umane, soprattutto della polizia di stato, andate assottigliandosi negli anni nella generale disattenzione della classe politica e, in particolare, dei ministri dell’interno che si sono succeduti, ma anche in virtù di quella “tortuosa evoluzione normativa” (la sentenza n°32/2014 della Corte Costituzionale, la legge 146/2013 e il d.l. 36/22014 convertito nella legge 79/2014)che ha modificato, tra l’altro, i limiti edittali previsti dall’art.73/5° comma del dpr 309/90 sugli stupefacenti, favorendo, di fatto, il cosiddetto “piccolo spaccio” che è quello generalmente praticato in strada. Nonostante questo scenario generale contraddittorio e per certi aspetti sconsolante, le forze di polizia hanno proseguito con buon impegno nelle operazioni antidroga che, solo a Piacenza (96 quelle effettuate nell’anno da poco concluso), hanno portato al sequestro complessivo di 36,454kg di droghe  di cui oltre 21kg di hashish, 14kg di marijuana, 661grammi di eroina, 529 grammi di cocaina e 188 piante di cannabis. La denuncia alla Procura della Repubblica di 165 persone di cui 81 stranieri (il 48%), è un dato su cui occorre una riflessione.  I dati statistici del 2016, elaborati in questi ultimi giorni dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, potranno subire piccole variazioni nei prossimi mesi e si stabilizzeranno a metà anno, momento in cui la DCSA renderà pubblico il consueto rapporto annuale.

Il quadro regionale che emerge in tema di repressione al narcotraffico, tuttavia, può già dare indicazioni sulla operosità delle forse di polizia delle singole province e sulla grandezza del fenomeno. La graduatoria regionale in tema di sequestri vede Reggio Emilia in testa con complessivi 262,567kg di stupefacenti di cui oltre 9kg di cocaina, 6,667kg di eroina e oltre 200kg di marijuana, frutto di 112 operazioni antidroga. Primato regionale anche nei sequestri di piante d cannabis (5.689) e addirittura nazionale per le dosi di Lsd (355). In seconda posizione troviamo Parma con 241,516kg di droghe ( 179kg di hashish) mentre Modena si conferma uno snodo importante di transito e di consumo  occupando la terza posizione con 231,904kg di stupefacenti tolti dal mercato di cui oltre 135kg di hashish, 70kg di marijuana, 14,5kg di cocaina, e 9,889kg di eroina. Un centinaio le piante di marijuana sequestrate. Subito dopo Forlì/Cesena che occupa la quarta posizione con189,737kg sequestrati, troviamo Bologna con 182,927kg di cui ben 45,606kg di cocaina e 3,793kg di eroina (604 le piante di cannabis eliminate) mentre Ravenna e Rimini, rispettivamente con 152,619kg e 78,055, si trovano in sesta e settima posizione. Dopo Piacenza, infine, si colloca Ferrara con 14, 348kg di cui 33 g. di eroina, poco più di 1kg di cocaina, 7kg di marijuana e 6kg di hashish. L’impegno di polizia e carabinieri continuerà ( l’arresto di due spacciatori ed il sequestro di una decina di chilogrammi di hashish a Piacenza delle ultime ore è un conferma) ma il fenomeno nella sua globalità non lo si controlla più senza una politica seria che faccia fino in fondo la sua parte penando di più ai giovani e meno alle banche.

 

di Piero Innocenti
(Dirigente generale della Polizia di Stato a riposo, Questore in alcune importanti città italiane ha avuto una pluriennale esperienza nella Direzione Centrale per i Servizi Antidroga svolgendo anche servizio in Colombia come esperto).