All’indomani della pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del decreto che ridurrà a quota 265mila unità il numero di slot machine entro il 2018 (con un taglio che sfiora il 35%), partono gli incontri per ridistribuire sul territorio il volume di gioco. Il presidente delle Regioni, Stefano Bonaccini, ha convocato per domattina una seduta straordinaria della Conferenza delle Regioni che precederà la Conferenza unificata straordinaria proprio per discutere sulle caratteristiche dei punti di raccolta del gioco pubblico. L’obiettivo è realizzare un riforma che non solo modernizzi il sistema del gioco, salvaguardando le conseguenti entrate fiscali (10,5 miliardi nel 2016 di cui 5,8 dai soli apparecchi slot), ma soprattutto riduca le ludopatie. Un tema centrale, quello delle dipendenze, in cui Stato e Regioni sono chiamati a dare risposte coerenti ribaltando ciò che è stato fatto negli anni passati, ossia chiudere un occhio di fronte alla crescita incontrollata dell’offerta sul territorio con la speranza di contrastare il gioco illegale. Tutto ciò, tuttavia, ha portato a una nuova emergenza sociale che ha spinto gli enti locali a intervenire unilateralmente con misure restrittive. All’ordine del giorno, dunque, insieme al taglio e alla redistribuzione delle slot con una massima vigilanza sulle possibili infiltrazioni mafiose, ci saranno anche le azioni preventive e di contrasto al gioco d’azzardo «implementando le risorse finanziarie già stanziate dalle leggi di stabilità».