Consapevole del rischio che si corre nel fare informazione su di un tema così complicato e controverso quale quello degli stupefacenti, delle vicende umane che lo caratterizzano, spesso accompagnate da violenza, del sostanziale disinteresse della politica sui gravi danni che il consumo delle droghe sta arrecando alla società, soprattutto ai giovani, dalle straordinarie ricchezze di capitali che si stanno concentrando nelle mani di narcotrafficanti e di mafiosi, proviamo a riepilogare alcuni degli ultimi fatti di cronaca locale che restano, appunto, di conoscenza circoscritta al contesto territoriale delle città, della provincia in cui sono emersi. Se non destano più grande stupore le notizie dello spacciatore afghano, richiedente asilo, arrestato dai carabinieri a Treviso il 18 dicembre scorso e di quello senegalese che, titolare di un permesso di soggiorno per “protezione sussidiaria”, a Vittoria (Ragusa) spacciava hashish con un gruzzoletto di un migliaio di euro già incassati, in quanto solo gli ultimi fatti riguardanti la schiera, purtroppo, sempre più folta di stranieri che, in attesa di veder definita la loro posizione di richiedenti protezione e di rifugiati, vengono arruolati come manovalanza “usa e getta” da pusher più scaltri, è certamente drammatico l’ episodio di Empoli del 19 dicembre.

Qui un ventiquattrenne tossicodipendente, disoccupato, dopo l’ennesima lite in famiglia scaturita dalle continue richieste di soldi per comprare dosi di cocaina, armato di coltelli ha sequestrato la famiglia minacciando di morte mamma, sorella e cognato. Verrà arrestato con un blitz dagli agenti di polizia prontamente accorsi. Restano altri fatti, ancor più drammatici, come quello di un bambino di 18 mesi, originario della provincia di Brindisi, ricoverato in ospedale in condizioni critiche per aver ingerito sostanze psicotrope lasciate incustodite in casa. E appare sempre più inquietante il mondo della scuola con studenti spacciatori e consumatori. Gli ultimi interventi della polizia risalgono a pochi giorni fa, a Milano, con un diciassettenne arrestato di fronte a una scuola di Via Mac Mahon con 180 grammi di shaboo (metamfetamina) già confezionati e contenuti in un pacchetto di sigarette ed altre dosi in casa con oltre mille euro frutto dello spaccio di un paio di giorni.

A Gorizia ancora peggio con una decina di baby spacciatori, tutti goriziani, tra loro anche alcune ragazzine, che, come ha accertato la polizia (20 dicembre), acquistavano droga, soprattutto marijuana, in Slovenia, nella vicina Nova Gorica e la vendevano a scuola. E agli studenti di alcuni istituti scolastici di Velletri e Genzano erano destinate le dosi di hashish sequestrate dagli agenti di polizia del Commissariato di Genzano (Roma) ad un giovane diciottenne di Ariccia. Ed ancora, a Bassano del Grappa, dove la polizia interviene, su segnalazioni di bullismo da parte dei dirigenti scolastici di due istituti superiori ammanettando un giovane marocchino in possesso di un coltello e sequestrando diverse dosi di hashish, marijuana ed un bilancino di precisione abbandonati verosimilmente da alcuni studenti alla vista degli agenti. E che dire, poi, del sedicenne studente livornese arrestato (21 dicembre) dalla polizia locale per estorsione e spaccio di droga dentro la scuola? Fiumi di droga un po’ ovunque, anche nelle carceri come è emerso nella indagine denominata “few minutes” condotta dai carabinieri (20 dicembre) che hanno arrestato a Tivoli (Roma) cinque spacciatori di cocaina purissima facendo emergere anche un sistema di consegna della droga durante gli incontri tra detenuti e familiari nel carcere romano di Rebibbia.

Droga a chili anche nella operazione di polizia e guardia di finanza di Mantova (14 dicembre) con pusher, italiani, marocchini e tunisini che utilizzavano moto di grossa cilindrata per sfuggire agli inseguimenti dei poliziotti. Una “ripulita”, temporanea, è stata data anche sul litorale cosentino (16 dicembre) con l’operazione antidroga “Murales” che ha portato al fermo, ad opera dei carabinieri, di venticinque spacciatori, tra cui sei donne, alcuni dei quali di un certo spessore criminale collegati al clan Muto di Cetraro. Donne, pienamente operative nel traffico/spaccio, anche quelle denunciate nell’operazione antidroga di alcuni giorni fa della DIA con 21 arresti di un clan a conduzione familiare, tra Lecce e provincia. Continua, dunque, lo tsunami degli stupefacenti in Italia con i gravissimi problemi di violenza e criminalità che abbiamo più volte sottolineato mentre il “bottino” delle droghe sequestrate dalla forze di polizia e dalle dogane nel 2016, alla data del 20 dicembre scorso, si è attestato intorno alle 59 tonnellate complessivamente.

 

di Piero Innocenti
(Dirigente generale della Polizia di Stato a riposo, Questore in alcune importanti città italiane ha avuto una pluriennale esperienza nella Direzione Centrale per i Servizi Antidroga svolgendo anche servizio in Colombia come esperto).