Nel 2016, dai quantitativi di stupefacenti complessivamente sequestrati  (circa 70 tonnellate di cui 4 ton di cocaina, 455 kg di eroina, le restanti di hashish e marijuana) dalle forze di polizia e dalle dogane in tutto il territorio nazionale, provammo a fare una prudente stima su quanto denaro fosse stato ricavato dal commercio delle droghe e indicammo  un fatturato oscillante tra i 3,5 miliardi e i 5 miliardi di euro. L’anno dopo i sequestri ( i dati sono stati elaborati sulla scorta di rapporti mensili elaborati dalla  DCSA e pubblicati sul sito della Polizia di Stato) sono stati di oltre 102 ton ( ancora 4 ton di cocaina, 700 kg di eroina, la gran parte di marijuana e hashish). Considerata la media dei prezzi registrati nel 2017 nelle principali piazze di spaccio (Palermo, Reggio Calabria, Napoli, Bologna, Venezia, Firenze, Trieste, Torino, Roma, Genova, Milano e Verona) che per la marijuana oscillano, all’ingrosso, tra i 1.400 e i 1.850 euro al chilogrammo,  per l’hashish tra i 1.800 e i 2.800 euro,  per la cocaina tra i 34.000 e i 41.000 euro, per l’eroina dai 31.000 ai 39.000 euro, per le amfetamine dai 2.700 ai 3.400 euro al chilogrammo ( nel 2017 sequestrate 1.171 pillole e circa 114 kg in polvere) e tenuto conto che i sequestri fatti corrispondono a circa il 15-20% del volume totale immesso sul mercato illecito, si può, con buona approssimazione, stimare un fatturato 2017 degli stupefacenti oscillante tra i 4,5 miliardi e i 6,5 miliardi euro ( inclusi i profitti derivanti dalla vendita di altre droghe e dalle coltivazioni illecite di cannabis ).

Niente male per un’azienda che non ha alcun problema di mercato e che continua ad “assumere” persone a tempo indeterminato anche senza particolari requisiti di pregresse esperienze lavorative. Anche se in questi primi cinque mesi del 2018 l’azione di repressione  appare “affievolita”  con solo circa 19 ton di sequestri di stupefacenti (di cui 1,3 ton di cocaina e 280 kg di eroina), la realtà è la consueta degli anni  passati e  con la stagione estiva alle porte gli stoccaggi di droghe sono già pronti per i rifornimenti nelle varie località di affluenza turistica. Una situazione, dunque, non certo entusiasmante che continua a non interessare molto il neo ministro dell’interno Salvini particolarmente preso dall’immigrazione e vigile “sentinella” della frontiera sud italiana- europea. In realtà, è da molti anni che sul tema della lotta al narcotraffico ( quella vera, non a chiacchiere) gran parte della classe politica dirigente e dei parlamentari è molto distratta. Distratta  al punto che se solo avessero letto le molteplici relazioni sulla invadenza della criminalità nel nostro paese ( con proiezioni europee ed extraeuropee) e tra queste quella della DIA relativa al primo semestre del 2017, quella delle Mafie nel Lazio (2018) e  quella conclusiva della Commissione parlamentare Antimafia (febbraio 2018), si sarebbero resi conto del processo destabilizzante in atto con la criminalità del narcotraffico.

Anche dalla lettura e dallo studio della recente (7 giugno 2018) “Relazione europea sulla droga 2018- Tendenze e sviluppi“, a cura dell’Osservatorio europeo sulle droghe e delle tossicodipendenze (acronimo in inglese EMCDDA), si possono ricavare interessanti spunti di riflessione ( anche se i dati si riferiscono al 2016). Intanto, le oltre 70 tonnellate di cocaina sequestrate in tutta l’UE ( inclusa la Turchia e la Norvegia) di cui 30ton e 15 ton, rispettivamente in Belgio e in Spagna, i due paesi di ingresso in UE dei più consistenti carichi provenienti dal Sud America, seguiti da Francia con 8,5 ton e Regno Unito con più di 5,6ton. L’Italia occupa la quinta posizione con poco più di 4 ton di cocaina ( lo stesso quantitativo del 2017) mentre si registrano incrementi notevoli nei sequestri di amfetamine, oltre 6ton in tutta l’UE con la Turchia in testa (3.631kg) seguita dalla Germania con 1.533kg e dal Regno Unito con 1.356kg ( in Italia solo 15 kg). Ancora particolarmente diffuso il consumo di pillole di ecstasy (mdma) tenuto conto degli oltre 5milioni di compresse sequestrate dalle forze di polizia di cui 3.783.737 in Turchia, 2.218.050 in Germania e 1.236.649  in Francia ( in Italia “solo” 12.587 pillole). Insomma, soltanto questi poche informazioni, sia pure già “datate”, stanno ad indicare quella situazione drammatica del narcotraffico che abbiamo avuto occasione più volte di sottolineare e che richiederebbe una speciale attenzione da  parte di tutte le istituzioni.

 

di Piero Innocenti
(Dirigente generale della Polizia di Stato a riposo, Questore in alcune importanti città italiane ha avuto una pluriennale esperienza nella Direzione Centrale per i Servizi Antidroga svolgendo anche servizio in Colombia come esperto).