La Peer Education (Educazione tra Pari) è stata definita come “il trasferimento o la condivisione di informazioni, valori e comportamenti relativi alla salute fra soggetti che condividono le stesse caratteristiche” (Strange 2006). Tale approccio può riguardare l’intero intervento di promozione della salute o di prevenzione oppure essere utilizzato per una parte. L’intervento può essere condotto da ragazzi della stessa età o con qualche anno in più dei destinatari ed essere sviluppato in contesti formali, per esempio la scuola, o informali, per esempio la strada o i locali notturni, utilizzando metodi pedagogici o i social media. La Peer education si basa sull’assunto che i ragazzi apprendono più volentieri gli uni dagli altri e che i pari hanno una grande credibilità tra i ragazzi, in quanto condividono la stessa cultura ed esprimono maggiore comprensione ed empatia verso i comportamenti di salute che li riguardano. I pari possono inoltre agire come modelli positivi per rinforzare tali comportamenti di salute.

Diversi sono i programmi in cui i pari sono stati impiegati con l’obiettivo di veicolare messaggi finalizzati a ridurre l’uso di sostanze, prevenire comportamenti sessuali rischiosi, prevenire l’HIV o in generale promuovere il benessere psicosociale tra i ragazzi.

Recenti revisioni sistematiche suggeriscono che gli interventi che impiegano i pari sono efficaci per cambiare i comportamenti e migliorare le conoscenze dei ragazzi. Inoltre valutazioni di processo dimostrano che i ragazzi apprezzano gli interventi condotti dai pari, poiché li trovano divertenti, credibili e li preferiscono ad interventi condotti da insegnanti.

La revisione sistematica MacArthur 2016  indaga da un punto di vista qualitativo e quantitativo gli effetti degli interventi condotti da pari, finalizzati alla prevenzione dell’uso di tabacco, alcol e droghe nei ragazzi tra gli 11 e i 21 anni.

 

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