Fermare in qualche modo il commercio e lo spaccio delle droghe nel nostro paese. Deve rappresentare l’obiettivo prioritario per le nostre forze di polizia e, soprattutto, per una classe politica dirigente che si è dimostrata troppo disattenta sul punto. Una situazione, con il passar degli anni,divenuta drammatica in gran parte delle nostre città. Con danni gravissimi per la salute di giovani e meno giovani, con episodi di violenza divenuti sempre più intollerabili ( l’ultimo, un paio di giorni fa, a Roma, con un giovane ucciso dai due amici dopo un festino a base di alcol  e droga), in un paese che si dichiara civile. Basta scorrere le notizie di cronaca delle ultime settantadue ore per comprendere come sia urgente una svolta nella politica antidroga e  nella strategia anticrimine se non si vuole arrivare ad una vera e propria “narcotizzazione” del paese. E non stiamo drammatizzando perché, lo ricordiamo, quello che viene sequestrato dalle forze di polizia rappresenta solo una piccola parte degli stupefacenti immessi sul mercato.

Le notizie quotidiane, tuttavia, sono  incalzanti e danno un’idea dell’impegno assolutamente insufficiente di fronte ad un fenomeno incontenibile che va affrontato con nuove politiche. Lo ricordava recentemente, almeno in due occasioni, anche il procuratore nazionale antimafia Roberti. Ma sono le notizia di tutti i giorni a farci comprendere come la guerra alla droga sia perduta da tempo nonostante il generoso impegno e le battaglie vinte dalle forze di polizia. Il bollettino quotidiano degli arresti e dei sequestri è molto chiaro a riguardo. Pochi giorni fa, a Milano, in un controllo sull’autobus arrivato dall’Albania, 17kg di marijuana nascosta tra i sedili. Sempre a Milano, vengono trovate dosi dello shaboo, una metamfetamina micidiale. A Gallarate, un giovane viene arrestato con un etto e mezzo di hashish nascosto negli slip mentre a Forlì un bulgaro viene ammanettato dopo una perquisizione con il sequestro di 3kg di amfetamine per confezionare almeno 50mila pasticche.

Marijuana, ancora negli slip, di un giovane fermato per un controllo dalla polizia ferroviaria nella stazione di Gorizia. Cento chilogrammi di hashish sull’auto di un marocchino controllato dalla stradale di Verona. Cocaina nella scatola di medicinali a casa di una donna a Sora mentre a Monza finiscono in manette quattro marocchini con hashish e cocaina. Due pusher vengono arrestati all’Eur con hashish e cocaina nascosti in cantina. A Vibo Valentia viene arrestato un ventitreenne che spacciava marijuana nella propria abitazione. Un marocchino, a Lodi, finisce in manette dopo una perquisizione in casa dove deteneva quasi un chilogrammo di hashish già confezionato per lo spaccio. A Milano, nel giro di 48 ore, vengono bloccati 48 spacciatori e sequestrati 2,5kg di marijuana, 5kg di hashish, un chilogrammo di eroina e di cocaina e diverse dosi di ketamina e di mdma. A Sondrio uno studente spacciava fuori dalle scuole. A Palermo, viene arrestato un ghanese che spacciava marijuana in un’osteria. Ad Agrigento, una donna va ai “domiciliari” per spaccio di cocaina e ketamina mentre in Sardegna, a Gonnesa, un sessantenne viene arrestato per droga e armi.

A Voltabarozzo (Padova),eroina e cocaina nella casa dello spaccio dove vivevano dieci nordafricani. Uno spacciatore di cocaina preso dalla polizia a Capezzano. Dodici chilogrammi di hashish e altri di marijuana sequestrati a Trieste dalla polizia. In manette un albanese bloccato con 120kg di marijuana a Lecce. A Quartu, arrestato nel circolo un barista che spacciava cocaina. E, come detto, ci siamo limitati alle notizie degli ultimi tre giorni. Una situazione, dunque, drammatica e destinata ad ulteriori sviluppi con prospettive tragiche, non solo nel nostro paese, se non si adotteranno nuove politiche antidroga a livello internazionale.