Quello degli stupefacenti continua ad essere, alla faccia delle crisi che investono ciclicamente molti mercati finanziari internazionali, quello che offre inesauribili prospettive di profitto, con le sue decine di milioni di “clienti” affezionati, in una società globale sempre più consumistica e sensibile all’offerta di “prodotti”  finalizzati al piacere. La guerra mondiale alle droghe ha fallito con devastanti conseguenze per gli individui e per molti paesi le cui economie sono profondamente inquinate da mille rivoli di denaro sporco e con istituzioni e governi collusi e condizionati dalle grandi organizzazioni criminali.

Dal Messico, intanto, notizie sempre più preoccupanti anche sul versante del traffico di sostanze psicotrope. Viene, infatti, segnalata, in alcuni laboratori clandestini nello Stato di Sinaloa (territorio sotto il controllo dell’omonimo cartello di narcos), la produzione di fentanyl, un oppioide sintetico, molto più potente dell’eroina, destinato, per lo più, al mercato californiano e della costa orientale statunitense secondo rapporti dell’intelligence. Questa droga sintetica, mortale se assunta in dosi superiori ai 2mg, si presenta simile alla cocaina per consistenza e colore e ciò la rende particolarmente pericolosa se non si adottano le adeguate cautele nelle attività connesse ai sequestri e manipolazione. I sequestri effettuati negli Usa negli ultimi tre anni evidenziano bene il problema del consumo di fentanyl: dai 2kg del 2013, ai 13kg del 2014, ai 110kg dell’anno passato. Anche recentemente, in Florida, sono state sequestrate alcune centinaia di pasticche ( note come “flakka”) contenenti fentanyl ma anche eroina,  cocaina e metamfetamina, vendute a prezzi inferiori rispetto ad altre droghe con danni gravissimi sul sistema cardiovascolare, neurologico e gastrointestinale degli assuntori. Già nel 2014, la DEA (l’agenzia antidroga americana), aveva sequestrato a New York, ben 240 pillole con fentanyl e la scritta, impressa, “new world”, mentre in California erano state intercettate 2mila false pasticche di oxicodone ( nota anche come la “pillola della felicità”) che, in realtà, contenevano fentanyl. Ingenti i profitti anche dalla vendita di fentanyl.

Basti pensare che un chilogrammo acquistato dalla Cina al prezzo di circa 3.500 dollari viene venduto sul mercato americano a 90mila dollari. Le due più importanti operazioni di polizia svolte nel 2015 si sono svolte in agosto, bloccando un piccolo aereo Cessna che stava per decollare da una pista clandestina a Tijuana (Messico) con a bordo 15kg di fentanyl, 150kg di cocaina e 100kg di marijuana. La seconda attività antidroga si è avuta a Culiacan dove in un laboratorio clandestino sono stati sequestrati 375kg di metamfetamine, 20kg di cocaina,22kg di eroina e 30kg di fentanyl. L’aumento registrato nella produzione e traffico di fentanyl va collegato, secondo la polizia federale messicana, alla minore purezza delle partite di cocaina commercializzate ma, soprattutto, ai maggiori guadagni che si ricavano dalla vendita delle droghe sintetiche la cui domanda è sempre più in aumento nei vari mercati. In questo contesto è pure diffuso il fenomeno della diversione e abuso di farmaci sottoposti a prescrizione medica come gli oppiacei antidolorifici, alcuni dei quali contenenti codeina e fentanyl come Duragesic e Actiq.

Per gli acquisti di tali medicinali è ancora valido l’espediente del cosiddetto “smurfing” reclutando, a pagamento, una discreta schiera di persone per comperare piccoli quantitativi di tali medicinali ( anche contenenti pseudo efedrina) in modo da rendere più difficile le eventuali indagini ( nel 2007, a San Diego, una coppia fu arrestata per aver utilizzato alcune decine di “barboni” nell’ acquistare medicinali contenenti pseudo efedrina). Sono aumentate anche le morti per overdose dovute all’assunzione di questi medicinali con altri farmaci e droghe: nel 2001 erano state poco meno di 4mila, salite a circa 12mila nel 2009 e a 15mila nel 2014.

di Piero Innocenti
(Dirigente generale della Polizia di Stato a riposo, Questore in alcune importanti città italiane ha avuto una pluriennale esperienza nella Direzione Centrale per i Servizi Antidroga svolgendo anche servizio in Colombia come esperto).