E’ ampiamente documentato da innumerevoli evidenze scientifiche che i tabagisti sono inclini allo sviluppo di neoplasie, di patologie cardiache e respiratorie. Gli studi rivelano, inoltre, che il genere femminile è vulnerabile come l’uomo, se non anche di più, alla pericolosa seduzione delle sigarette. Negli ultimi 20 anni il numero delle fumatrici è cresciuto del 60% e la quota delle grandi fumatrici (con più di 20 sigarette al giorno) è addirittura triplicata. Oggi le donne rappresentano il 20% del 1 miliardo di fumatori nel mondo e sono un target privilegiato delle industrie di tabacco. Decenni di storia ed esperienze di marketing promozionale dimostrano chiaramente che i produttori hanno diversificato negli anni le strategie di vendita a seconda del genere e del contesto sociale.
A contrasto del fenomeno l’OMS pubblica nuove indicazioni per strategie orientate soprattutto alla sfera femminile. Nelle raccomandazioni diramate si chiede alle autorità sanitarie dei vari paesi, di prestare maggiore attenzione al genere femminile nella formulazione e nell’attuazione delle politiche di contrasto al tabacco; attenendosi rigorosamente all’applicazione della convenzione quadro WHO Framework Convention on Tobacco Control (FCTC). La promozione dedicata alle donna pone l’accento su stili di vita salutari e la prevenzione dei gravi danni alla salute derivanti dall’esposizione attiva e passiva al fumo di tabacco. In tal senso, è fondamentale il coordinamento e l’interazione tra attività normativa, campagne di comunicazione, interventi di prevenzione e potenziamento dell’offerta dei servizi per la disassuefazione, politiche fiscali e dei prezzi, controllo del contrabbando.

 

di Paolo Berretta
Health Communication Manager – ISS