“Prendi la cartina, la apri, metti le infiorescenze sminuzzate in acqua fredda e fai bollire 20 minuti. Poi si beve. È come un the”. C’è una nonnina di 82 anni della provincia di Vicenza che combatte il dolore con 25 milligrammi al giorno di cannabis terapeutica. Luca Guizzon, farmacista specializzato in fitoterapia, titolare insieme alla madre della farmacia Campedello, qualche giorno fa l’ha informata che è finita l’era della marijuana olandese. Ora si parte con il “made in Italy”. È stata battezzata cannabis di Stato perché la produce e la confeziona lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze. Di qui l’acronimo “Fm2” che si troverà nei blister in vendita nelle farmacie. La Campedello di Vicenza sarà la prima rivendita e ricevere e distribuire il farmaco per le terapie antalgiche.
“Come abbiamo fatto a essere i primi? Ci abbiamo creduto. Fin dall’inizio. E quando abbiamo saputo che partiva la produzione nazionale abbiamo fatto subito domanda”, dice Luca Guizzon, 28 anni, faccia pulita, camice bianco e tanto entusiasmo. “Per i nostri clienti si traduce in un risparmio del 30 per cento”. Numeri alla mano, c’è una notevole differenza tra il prodotto importato e quello prodotto in casa. Dai 24 euro al grammo della cannabis olandese, si passa ai 15 al grammo della concorrente italiana.

Tratto da Repubblica.it – Articolo completo di Enrico Ferro