Con la crisi economica e sociale che si aggrava ogni giorno di più e che investe molti altri paesi oltre il nostro, l’unica “agenzia” in grado di offrire lavoro a molte categorie di cittadini è diventata quella dello spaccio di droghe e delle attività, in campagna o in casa, per coltivare marijuana. Abbiamo più volte scritto sul punto e sulla drammaticità che ha assunto il commercio delle droghe, di tutte le droghe, nel mondo intero, della violenza che l’accompagna e della insufficiente risposta politica dello Stato ad un fenomeno che sta disgregando famiglie e intere comunità, che sta corrompendo apparati istituzionali di paesi ormai ad un passo dalla trasformazione in veri narco-Stati. Le polizie ( non tutte) fanno quello che possono per fermare quello che è un vero tsunami. Anche da noi il livello di guardia è stato ampiamente superato. E se le cose stanno davvero così come vado ripetendo da un po’ e come si rileva sulla stampa, nonostante le quotidiane operazioni antidroga svolte con il consueto impegno da polizia di stato, carabinieri e guardia di finanza, qualche iniziativa a livello politico-istituzionale dovrà pur essere assunta ( che non si venga solo a parlare, soprattutto oggi, del progetto di legge sulla legalizzazione della cannabis!) per invertire questa situazione.

Come si può continuare a tollerare che a Mazara del Vallo (Trapani), su 4.800 studenti dagli 11 ai 18 anni, almeno 2.500 facciano uso quotidiano di droghe, anche di cocaina che verrebbe venduta a 40 euro al grammo? (Giornale di Sicilia, 6 ottobre 2016). Sconcertante, poi, la piantagione di “erba” (124 piante), ben occultata, sequestrata a Brindisi, sempre dalla polizia di stato, gestita da alcuni ragazzi. (La Gazzetta di Brindisi, 6 ottobre). E ancora giovani, “protagonisti” in senso negativo, sorpresi dai carabinieri a spacciare dosi di hashish davanti ad un istituto scolastico della capitale (Il Tempo, 6 ottobre). Capitale dove, nel ben noto mercatino di Via Sannio, oltre a capi di abbigliamento e di scarpe di  marche contraffatte si può trovare anche hashish (Leggo Roma, 6 ottobre). E che dire del bimbo di appena 17 mesi che, in casa, a Napoli, ha ingerito, involontariamente, hashish che si trovava a portata di mano e che è stato salvato in extremis dai medici? (Corriere del Mezzogiorno, 6 ottobre). Ma nella spirale delle droghe finiscono in molti. Anche i pensionati, soprattutto quando intendono “arrotondare” la magra pensione. Così è capitato ad un bidello-corriere cagliaritano, imbarcatosi a Civitavecchia con una ventina di chilogrammi di cocaina nascosta nell’auto. Già nel 2008, quando ancora era in servizio in una scuola,  era stato arrestato con trenta chilogrammi di hashish. (Giornale della Provincia, 6 ottobre). E’ finito in carcere ( ma la relativa permanenza  sarà, come capita spesso, breve), anche un settantenne che aveva in casa  tre chilogrammi di cocaina oltre ad una pistola con relative munizioni e dipinti  di sospetta provenienza (Il Tempo, 6 ottobre). La giornata del 5 ottobre scorso, come si può notare, è stata, nel complesso, particolarmente negativa per i trafficanti e gli spacciatori ( molti gli stranieri) imbattutisi nelle forze di polizia.  E si può proseguire. E’ toccata ancora alla polizia di stato,a Trieste, bloccare ben undici cittadini afghani, tutti richiedenti asilo (!), che vendevano hashish anche a giovanissimi (Messaggero Veneto, 6 ottobre).

Era, invece, un nigeriano senza fissa dimora lo spacciatore pendolare che si spostava con frequenza da Prato a Pistoia per la sua “attività” e che è stato arrestato dalla polizia (La Nazione, 6 ottobre). A Padova, ha avuto successo l’azione antidroga di Orry, il cane dell’unità cinofili della locale questura, che ha annusato, in un parco cittadino, un involucro contenente una quarantina di grammi di hashish, che vanno ad aggiungersi ai quasi dieci chilogrammi scoperti dall’inizio dell’anno dai cani della polizia (Il Gazzettino di Padova, 6 ottobre). Non sono mancati “colpi” ancora più forti. Così, la Guardia di Finanza, a Rimini, ha ammanettato alcune persone facenti parte di una banda di trafficanti che smistavano eroina e marijuana anche in altre città del nord Italia (Il Resto del Carlino,6 ottobre), mentre la Polizia Stradale di Aprilia, durante  un controllo su strada ad un Tir, rinveniva, nascosta tra le balle, 130kg di hashish e 50kg di marijuana (Il Caffè di Aprilia, 6 ottobre). Non poteva mancare in questo sconsolante scenario criminale la presenza della mafia siciliana che sovrintendeva una piantagione a Piana degli Albanesi (Palermo) con circa 900 piante di marijuana. Arrestati i due “vivaisti” e altre persone di Monreale e San Giuseppe Jato in contatto con il “mandamento” di Corleone. Insomma, alla fine, una giornata positiva per le forze di sicurezza, i cui effetti, purtroppo, saranno limitati nel tempo e, tra qualche giorno, si tornerà a fare l’elenco dei sequestri, degli arresti, delle serre in casa di marijuana, delle droghe sintetiche che, tra l’altro, hanno invaso il mercato on line difficilmente intercettabile.

di Piero Innocenti
(Dirigente generale della Polizia di Stato a riposo, Questore in alcune importanti città italiane ha avuto una pluriennale esperienza nella Direzione Centrale per i Servizi Antidroga svolgendo anche servizio in Colombia come esperto).