Alcopop è un termine colloquiale che descrive alcune bevande alcoliche aromatizzate con un contenuto alcolico relativamente basso (ad esempio: 3-7% in volume); in questa categorie sono comprese quelle al malto a cui sono stati aggiunti dei succhi di frutta (o altri aromi) e quelle contenenti vino addizionate con frutta (o altri aromi) ed i distillati. Questi prodotti sono afferenti alla categoria dei liquidi accessori o complementari, non classificabili all’interno dei 7 gruppi fondamentali degli alimenti elaborati grazie alla collaborazione tra INRAN – Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione – e SINU – Società Nutrizione Umana. Si tratta, dunque, di bevande alcoliche a tutti gli effetti perché contengono alcol etilico, in una percentuale variabile tra il 5 ed 7% del loro volume.
Gli under 25 sono i principali target di un mercato particolarmente florido, che propone lattine ipercolorate e bottiglie design ideate giustappunto per solleticare la curiosità delle fasce giovani e giovanissime della popolazione. In italia le alcopop sono apparse in commercio nel 2002 e fino ad oggi è possibile stimare che siano stati venduti quasi 40 milioni di pezzi; di questi 12 milioni sono stati acquistati da under 18 in violazione della legge che impedisce la vendita ed il consumo di bevande alcoliche ai minorenni.
Per tutta questa serie di motivazioni, sono considerati dagli esperti dei veri e propri “gateway del consumo precoce” di alcol . Solo in Germania è stato realizzato uno studio per valutare l’influenza sui atteggiamenti connessi all’uso di alcol e sulle conseguenze negative che ne derivano (European School Survey Project on Alcohol and other Drugs – ESPAD). La rilevazione ha esaminato un gruppo di studenti di età compresa tra i 15 e i 17 anni che ha dichiarato di avere consumato bevande alcoliche nei 7 giorni precedenti la rilevazione (n=5509). A questo insieme è stato richiesto di indicare per quanti giorni (nell’ultimo mese) avessero bevuto alcol, avessero ingerito più di 5 drink in una sola circostanza e fossero arrivati in una condizione di ubriacatura. I dati hanno evidenziato che gli adolescenti avevano consumato prevalentemente birra (58,1%), seguita subito dopo proprio dagli alcopops (56,6%), per passare poi ai liquori (42,9%), a conclusione il vino (37,3%). I ragazzi che hanno assunto alcopops hanno espresso una trend ad ubriacarsi prima rispetto agli adolescenti che hanno bevuto altre tipologie di drink. E’ interessante notare come questo gruppo messo in comparazione con chi beve alcopops ha un rischio minore di coinvolgimento in atti violenti, sinistri e discussioni. Anche se le problematiche alcolcorrelate appaiono indipendenti dalla preferenza verso una bevanda specifica e principalmente associati alla quantità di alcol consumata, la ricerca tedesca suggerisce l’incremento di politiche di prevenzione efficaci; azioni urgenti rivolte ai più giovani, sempre più attratti da questa nuova tipologia di bevande.

 

di Paolo Berretta
Health Communication Manager – ISS